4. Caratteri speciali del Carisma bertoniano trasmesso ai suoi figli

1) I figli del Bertoni, in quanto "missionari apostolici in aiuto dei Vescovi" per particolare vocazione e carisma, sono chiamati ad attuare la "missione apostolica" (c. 7), a maggior servizio e ossequio della Chiesa (cc. 57, 62, 125, 182, 185...), in collaborazione con i Vescovi, nel ministero della Parola, specie colle Missioni (c. 162, 163), nella formazione del clero (c. 164), e nell’ educazione della gioventù (Cost. 165 ss).

2) Essi sono "Missionari" perché mandati dai Vescovi (c. 185), previa la designazione dei propri superiori (c. 185), a svolgere l’ufficio di araldi del Vangelo, per comunicare agli uomini il Mistero di Cristo, e insegnare le verità necessarie ed utili alla vita eterna (c. 182).

"Apostolici": perché fatti partecipi della missione apostolica dei Vescovi, perché la competenza richiesta dai titolari di Propaganda Fide fu vista dal Bertoni come ideale di quella specializzazione che doveva segnalare i suoi figli, e inoltre perché nella forma di vita degli Apostoli scorgeva per i suoi religiosi un modello più conforme al Vangelo e un servizio più completo e disinteressato delle anime (c. 272...).

3) All’edificazione del corpo mistico di Cristo col servizio missionario della parola, con le prediche, i catechismi e le conversazioni private, tutti gli Stimmatini sono chiamati secondo la loro capacità o secondo i diversi ministeri a cui vengono assegnati.

4) Carattere peculiare degli Stimmatini deve essere quello spirito della semplicità ed umiltà, nel raccoglimento interiore ed esteriore, che il Bertoni vide compendiato nei dodici gradi di S. Benedetto (c. 121).

5) Il configurarsi a Cristo paziente è un altro carattere della spiritualità bertoniana e del suo carisma, evidenziato nel culto del Crocifisso e delle Cinque Piaghe (Stimmate), massimamente di quella del Sacro Cuore.

6) L’esempio dei SS. Sposi Maria e Giuseppe, da tenere sempre davanti agli occhi per imparare l’esercizio della povertà, l’applicazione alla preghiera, la prontezza all’obbedienza, la carità verso Dio e verso il prossimo nello zelare la sua salute spirituale anche a costo della propria vita, è pratica comune fin dai nostri primordi (Marani, CS, 11, p. 165).

7) Altro caposaldo del carisma bertoniano è la fedeltà al Pontefice ed alla S. Sede, la pronta obbedienza ai Vescovi in ciò che riguarda l’esercizio del ministero apostolico e la stretta collaborazione con loro.

8) La ratio vivendi, cioè il modo di vivere, è per gli Stimmatini quello tenuto dagli ecclesiastici di vita più perfetta con i quali si trovano, e di edificazione ai fedeli per la cristiana parsimonia e la religiosa povertà (c. 6).

9) Secondo il Bertoni gli Stimmatini, almeno in un certo numero, devono essere sciolti da cure perpetue e particolari di anime, per trovarsi più disponibili alle richieste dei Vescovi ed andare con tutta speditezza dove sono inviati (c. 4).

10) È richiesta la specializzazione nelle scienze, specie ecclesiastiche come S. Scrittura, Teologia, Liturgia, e nei problemi pastorali, sociali e pedagogici (cc. 56-58), ma per tutti è primieramente necessaria la cura di perfezionarsi nel ministero proprio dei missionari apostolici, che è quello della Parola di Dio (cc. 69-76).