III - LO "SPIRITO" DEL BERTONI

FONDATORE DEL MISSIONARI APOSTOLICI

1. Alcuni elementi più comuni della sua spiritualità

1) Attraverso lo spirito personale del Bertoni si arriva meglio a conoscere il suo particolare carisma e si colgono meglio gli elementi costitutivi della vocazione di coloro che sono eletti a continuare la sua missione.

2) L’opera del Bertoni è tutta comandata da un intento di rinnovamento o restaurazione spirituale, specie nel ministero ecclesiastico (C.S. IV, p. 168s). Egli fu portato a leggere negli avvenimenti, "che sono il linguaggio di Dio" (Med. 14 sul I Re), quei segni dei tempi che precisano il decreto o piano di riforma, consistente in una più diretta imitazione della vita di Cristo e degli Apostoli, sul fondamento d’una incrollabile adesione al Supremo Pastore (Med. 16 b, I Re).

3) L’adattamento ai problemi e alle esigenze dei nostri tempi non sarà di impedimento alla sopravvivenza del particolare carisma e dello spirito personale del Bertoni; al contrario questo carisma e questo spirito, riscoperti da nuovi studi e da più approfondite meditazioni, potranno fornire dei preziosi elementi per vivificare la forma di vita e l’apostolato specifico del suo Istituto, in corrispondenza ai bisogni degli uomini d’oggi ed alla luce del Concilio Vaticano Il, che fa un preciso dovere di mantenere fedeltà allo spirito del Fondatore ed alle sue precise intenzioni (P.C., 2b).

4) Il P. Bertoni ha fondato una Congregazione di Missionari Apostolici, che come tali vennero approvati fin dall’anno 1855 (Decr. di Lode), e che per diversi anni furono intesi in modo così perspicuo da non lasciare dubbio alcuno sulla loro entità costitutiva e sulla loro propria missione. Se in tempi posteriori si è potuto verificare forse un qualche offuscamento nei loro riguardi, è sempre possibile rifare la strada che il Bertoni stesso ha percorso:

a) con la docilità allo Spirito Santo: qui coepit et inspiravit opus ipse perficiet (c. 185);

b) con la guida della Chiesa: specie alla luce del Concilio Vaticano II;

c) con la cura dell’intera Congregazione di scoprire la volontà divina nelle circostanze "che sono il linguaggio di Dio" (Med. 14, I Re).

5) I bisogni del mondo di oggi sono immensi e di genere più disparato. Ora i "Missionari Apostolici in ossequio dei Vescovi" non possono disperdersi in tutti i settori, ma perché il loro lavoro sia efficace è necessario che sia coerente e specifico. Bisogna che rimangano definite le dimensioni costitutive della vocazione del Missionario Apostolico sia per preparare i soggetti alla precisa finalità dell’ Istituto sia per precisare quanto occorre per essere riconosciuti come veri membri di questa famiglia religiosa.

6) Il Missionario Apostolico completa la sua consacrazione battesimale, incorporandosi con la sua professione religiosa in una comunità clericale, che ammette anche laici. Egli serve al disegno di salvezza del Redentore con l’esercizio del ministero della Parola e di tutti quei propri ministeri a cui la volontà del Vescovo lo chiama, in accordo con i Superiori religiosi e le regole dell’istituto. Il Missionario Apostolico adotta come strumento privilegiato di salvezza delle anime, dove è possibile, la "Missione al popolo", e, in subordinazione a questa, tutta una gamma di attività apostoliche che, in armonia con lo spirito bertoniano, possono soddisfare entro certi limiti anche le personali esigenze ed aspirazioni di ognuno.

7) Il Bertoni nello stendere le Costituzioni si è lasciato guidare dallo Spirito Santo cosicché egli intese aiutare i suoi figli a vivere la loro relazione personale con Dio in un piano di fede, speranza e carità, ogni giorno rinnovata da uno spirito di alta orazione contemplativa, in seno ad una comunità di amore.