4 MAGGIO

 

 

CORNELIO FABRO (sacerdote)

 

 

n. Flumignano (Ud) 24.8.1911, p.1932, s.1935

m. Roma 4.5.1995 (a. 84)

 

Figura straordinaria, uno dei massimi pensatori del ‘900. Fanciullo affetto da impotenza motoria che gli impediva di parlare e camminare, fu guarito dalla  Madonna, che lo volle sacerdote. Rapido il suo itinerario scolastico. Brillante la sua formazione universitaria: nel 1931 laurea in filosofia, nel 1935 laurea in teologia, 1935 si iscrive al secondo corso di Scienze Naturali all’Università di Padova e nel 1938 al terzo in quella di Roma. Eccezionale la carriera di docente di filosofia: dalle aule del nostro seminario passa, nel 1936,  all’Università Lateranense e, nel 1937, all’Urbaniana (dove continuerà per 40 anni); poi nel 1948 è libero docente all’Università di Roma e nel 1954 docente di Filosofia teoretica all’Università di Napoli (primo sacerdote dall’unificazione d’Italia); dal 1954 al 1956 dirige l’Istituto Universitario di Magistero Maria SS. Assunta di Roma; nel 1957 è professore ordinario di ruolo all’Università Cattolica di Milano; dal 1968 al 1981 è ordinario di filosofia teoretica nella Facoltà di Lettere all’Università di Perugia; figura anche in università estere e tiene conferenze in varie parti del mondo, ricevendo numerose medaglie d’oro e divenendo membro di varie Accademie. Parallelamente mirabile è il suo itinerario culturale ed apostolico: è cultore appassionato del pensiero di San Tommaso d’Aquino e dell’esistenzialismo (traduce Sören  Kierkegaard  studiando per questo il danese) e determina il principio moderno di immanenza come “ateismo radicale”; è apostolo della parola nella parrocchia di S. Croce-Roma (ove era stato anche organista) e in corsi di predicazione, e apostolo della penna in pubblicazioni, saggi, articoli e numerose vite di santi, tra cui quella del nostro Fondatore. Fu pure uomo ecclesiale: membro della Congregazione del Sant’uffizio, consultore per la Causa dei Santi, collaboratore di quattro pontefici: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, perito al Concilio Ecumenico Vaticano II. Umile, bruciò tutti gli attestati di benemerenza. Amava la Congregazione, in cui fu anche Consigliere generale.

 

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