20 AGOSTO

 

 

 

SEVERINO GRIGOLI (Sacerdote)

 

Nato: Mazzurega di Fumane Verona 22.2.1944

Entrato 25.9.1957 a Cadellara con p. Nello Dalle Vedove

Professione Temporanea 25.9.1963

Professione perpetua 25.9.1967

Ordinazione 29.6.1971

Morto a Sezano Verona 20.8.2014

Età: 70 anni

 

P. Severino Grigoli ha compiuto il suo cammino terreno questa mattina, 20 agosto 2014, tra le 7.00 e le 8.00. Negli ultimi tempi le sue condizioni fisiche erano alquanto deteriorate. Tuttavia, dal momento che più volte le cure mediche lo hanno aiutato a superare momenti difficili, pensavamo che anche questa volta ce l'avrebbe fatta a ritrovare un discreto e sufficiente equilibrio. Infatti possiamo dire che p. Severino era regolarmente monitorato, soprattutto per quanto riguarda la sua condizione cardiologica e diabetica. Se accanto a questi due principali problemi si manifestavano altri disturbi minori, come l'artrite, il raffreddore, la bronchite e un po' di debolezza generale, egli tendeva sempre a minimizzare se non addirittura a nascondere i suoi mali. Temeva di non poter realizzare i suoi impegni. Conseguentemente, quando il superiore, p. Fausto Torresendi, s'interessava alla sua salute, p. Severino dava evidenti segni di disappunto, quasi a respingere un tentativo di intromissione nella sua vita privata.

All'inizio di quest'estate, particolarmente piovosa e fredda, benché rivelasse uno stato catatonico in alcuni momenti, si mostrava irremovibile nel suo proposito di accompagnare il campo scuola per famiglie a Boscochiesanuova. Intanto  il suo stato di salute risultava sempre più precario, tanto che dovette essere accompagnato a Sezano da una famiglia perché non si reggeva in piedi da solo. Ma p. Severino continuava ad attribuire questa situazione ad una crisi passeggera di stagione. In realtà temeva che gli venisse impedita la realizzazione di un altro desiderio per lui irrinunciabile: partecipare a una convivenza di religiosi Focolarini, a Roveré di Velo (VR).

Domenica scorsa (17.8.2014), accompagnato dal superiore, raggiunse i suo amici a Roveré, ma fin dall'inizio non poté partecipare al programma della convivenza perché era in stato di totale prostrazione. Trascorse domenica pomeriggio e lunedì completamente allettato, il martedì pensarono bene di accompagnalo a Sezano. Non si reggeva. Lui attribuiva l'incapacità di movimento ad una brutta artrite al ginocchio  che ormai soffriva da tempo.

Nella notte tra il martedì e il mercoledì chiese, prima a p. Fausto e poi a p. Silvano, di assumere acqua e zucchero perché l'apparecchio di misurazione glicemica segnalava una forte mancanza di zuccheri. In seguito fu lasciato riposare. Sembrava che il momento più critico fosse superato. Intanto, mentre p. Fausto si recava dal medico, p. Silvano trovò p. Severino ormai privo di vita. Ebbe la sensazione di avvertire qualche rantolo nel respiro, perciò chiamò il 118, ma dopo il primo accertamento, il medico che accompagna il soccorso d'emergenza ne constatò il decesso. Erano circa le 9 del mattino del 20 agosto.

Con p. Severino se ne va uno dei confratelli che vissero più a lungo a Sezano seppure in periodi diversi. Il suo amore al carisma bertoniano e alla congregazione ricordava a tutti noi il senso di appartenenza alla nostra famiglia religiosa. Amava la realtà dei laici, aiutava le persone e le famiglie a mantenersi fedeli al vangelo. Partecipava alla vita del mondo e della Chiesa tenendosi continuamente informato sugli eventi. Credeva profondamente nelle relazioni personali. Sapeva amare Gesù nei suoi fratelli e nelle sue sorelle con lealtà e cuore retto.

 

 

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