8 DICEMBRE

 

MICHELE D’ANNUCCI (sacerdote)

 

NATO:

Atella, PZ - 17.9.1941

PROFESSIONE PERPETUA:

Verona - 25.9.1964

ORDINAZIONE:

De Wildt, Sud Africa - 22.6.1969

MORTO:

Pretoria, Sud Africa - 8.12.2001

ETÀ: 60 anni

 

P. Michele D’Annucci è nato ad Atella in provincia di Potenza, il 17 settembre 1941. Dalla sua famiglia ricevette un cuore buono, un carattere forte e un grande entusiasmo e dinamismo.

Entrò nel nostro seminario di Cadellara (VR) a 12 anni. Dopo il noviziato a Grottaferrata, emise la sua prima professione il 25 settembre del 1961 e la professione perpetua il 25 settembre del 1964.

Partito ancora da chierico per il Sud Africa concluse la sua formazione teologica a Pretoria dove diventò sacerdote il 22 giugno del 1969. Insieme con gli altri Stimmatini cercò di dare novità al ministero e alla presenza missionaria in quella nazione dell’Africa seguendo l’ondata innovatrice del Concilio Vaticano Il. Dopo un anno di studio e di riflessione pastorale in Kenya nel 1976 tornò in Sud Africa e diventò iniziatore di varie attività per la formazione nella fede e per la carità. Si inserì in modo intelligente nella situazione sociale sudafricana e progettò e costruì strutture per l’assistenza formativa e sanitaria.

Venne scelto come Viceprovinciale delle Comunità stimmatine del Sudafrica e della Tanzania. Cercò, allora, di dare vivacità anche alla vita religiosa stimmatina nelle nostre comunità e nelle nostre case di formazione.

Nella sera dell’8 dicembre 2001 P. Michele veniva ucciso con vari colpi di pistola da tre giovani sconosciuti a Soshanguve, vicino a Ga-Rankwa, a 30 km da Pretoria. Durante il rito funebre l’Arcivescovo di Pretoria nella sua omelia presentò P. Michele come modello per i cristiani, per i sacerdoti e i religiosi e non esitò a chiamarlo un “messia” mandato dalla provvidenza di Dio ad annunciare la salvezza in Sud Africa.

 

 

CARO PADRE MICHELE, BEN TORNATO NELL’AMATA CHIESA DI ATELLA
 

Caro P. Michele, come tuoi affezionati compaesani, siamo felici che le sante reliquie del tuo corpo martoriato, hanno trovato finalmente degna dimora nella nostra chiesa, che è anche la tua. Qui, pure tu, bambinello e fanciullo, hai ricevuto i sacramenti della vita cristiana: il battesimo, la confessione, la comunione, la cresima.

In questo tuo e nostro paese, tu sei cresciuto sano e santo.

Da qui sei partito, come discepolo di Gesù, per il seminario stimmatino di Verona.

E poi, ‘missionario apostolico’, come il P. Fondatore San Gaspare Bertoni, hai preso il volo per il Sud Africa.

Là, ti sei dato, anima e corpo, come il Signore Gesù, per quelle moltitudini di fratelli e sorelle.

Come Gesù, quel popolo l’hai amato con tutte le tue forze; e per amor suo, come LUI, alla fine hai pure versato il tuo sangue prezioso.

Sul Calvario la Madonna ha accolto sulle sue ginocchia il suo amato Figlio.

E sempre LEI, l’Immacolata, la sera di quell’otto dicembre 2001, ti ha accolto tra le sue braccia e ti ha offerto al Padre in gradito olocausto.

Quella sera, la tua e nostra cara Madre celeste, ti offrì due rose: quella bianca, simbolo della tua vita tutta per il Signore; e quella rossa, segno dello spargimento del tuo sangue, per amore del tuo popolo africano.

D’ora in poi, ogni volta che entreremo nella nostra chiesa atellana, la nostra mente e il nostro cuore penseranno pure a te.

Daremo gloria a Dio per il bel dono della tua vita e per il tuo esempio meraviglioso.

Ci affideremo, insieme a tutta la nostra gente, pure alla tua intercessione.

Sì, caro Padre Michele, aiuta tutti: clero e consacrati, giovani ed anziani, genitori e figli, a far rifiorire nelle nostre case, la fede, la speranza e la carità.

E poi, fa’ che partiamo per le vie del mondo, vicino o lontano, un po’ come te, carichi di amore per il Signore e pieni di affetto e rispetto per ogni essere umano.

Grazie, Padre Michele, per l’onore di riaverti con noi.

Tienici sempre vicini al Signore Gesù e alla cara Madonna!

Il tuo compaesano e confratello,

p. Donato Lovito, css, Indonesia, 8 dicembre 2017

 

 

 

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