30 SETTEMBRE

 

 

 

CARLO CAPPAI  (sacerdote)

 

 

n. 19.7.1949 a Roma

Professione temporanea 9.11.1975

Professione perpetua 3.11.1979

Ordinazione 3.5.1980

Morto 30.9.2014  a Roma

Anni 65

 

Carlo Cappai figlio di Giovanni e di Serranti Silvana nacque a Roma il 19 luglio 1949 e fu battezzato il 7.8.1949 nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Roma.

Fu cresimato il 3.5.1958

Entrò come nostro aspirante a san Leonardo (Verona) il 29. 9.1966.

Fece il noviziato a Malosco (Trento) con padre Silvio Tomasi iniziando il 1.10.1968.

Dopo il noviziato ritornò in famiglia per alcuni anni e rientrò tra noi nel 1975 e a Milano san Leone Magno fece la prima professione il 9.11.1975.

Celebrò la sua professione perpetua il 3.11.1979 a Cadellara (Verona) nelle mani di padre Giuseppe Cappellina.

Fu ordinato diacono nella Cattedrale di Verona da mons. Giuseppe Amari il 15.12.1979 e ricevette il presbiterato ad Acilia (Roma) da mons. Clemente Riva, ausiliare di Roma il 3.5.1980.

L’attività ministeriale di padre Carlo Cappai si svolse in varie parti delle nostre comunità italiane:

Dal 1979 al 1980 fu studente di teologia e prestò il servizio diaconale a Milano santa Croce.

Dal 1980 al 1982 fu nella parrocchia di Bellizzi (Salerno) come vicario parrocchiale

Dal 1982 al 1983 fu educatore degli Aspiranti all’Opera Bertoni di Battipaglia (Salerno)

Dal 1983 al 1992 fu vicario parrocchiale nella parrocchia della Madonna della Speranza in Battipaglia (Salerno)

Dal 1992 al 1999 fu vicario parrocchiale e dal 1995 parroco a Crotone

Dal 1999 al 2001 fu vicario parrocchiale alla Madonna della Speranza in Battipaglia

Dal 2001 al 2011 fu vicario parrocchiale a Roma santa Croce

Dal 2011 alla morte fu vicario parrocchiale a Bellizzi

 

Vogliamo ricordare padre Carlo con il suo sorriso, con le sue piccole battute, con la serenità sul volto nonostante che da diversi anni dovesse soffrire molto facendosi l’insulina ogni giorno.

Ma soprattutto lo ricordiamo come uomo di Dio e sacerdote  - vittima ed ostia sull’altare della sofferenza soprattutto nelle ultime settimane della sua sofferenza.

Il Signore morto e risorto per noi l’accolga nella sua pace, per celebrare per sempre il banchetto eterno con Lui e con tutti i nostri Confratelli ed amici.

 

I funerali si svolgeranno domani primo ottobre 2014 a Roma parrocchia santa Croce alle ore 12.00. Successivamente la salma sarà portata a Bellizzi, ove ci sarà la veglia notturna e alle ore 16.00 del due ottobre 2014 ci saranno i funerali e la salma sarà tumulata nel nostro cimitero di famiglia a Battipaglia.

 

Messaggio per il funerale inviato dal vescovo Giancarlo Bregantini

 

Confratelli carissimi e fratelli e sorelle tutti, padre Carlo Cappai è stato un grande!

Grande fin da quando in liceo, lo abbiamo accolto con ammirazione nel nostro gruppo di giovani stimmatini sulle colline di San Leonardo a Verona. Ha portato un’aria di freschezza, quella brezza romana che è tepore e dolcezza insieme.  

        Bravissimo in greco, straordinario in latino e italiano, con una memoria invidiabile e una capacità letteraria straordinaria, anche per l’acutezza delle intuizioni filosofiche. Profondo e acuto nelle relazioni personali, sempre disponibile ad aiutare chi faceva più fatica nelle lezioni e nel cammino scolastico. 

        Certo, questa grandezza aveva anche le sue fragilità. Inaspettate ed improvvise, come certe bocciature subite, che non ci saremo mai aspettate da una figura cosi geniale. 

        Carlo è stato un po' sempre così nella sua vita, straordinario e fragile, geniale e timido, intuitivo e affaticato. Quante volte l’ho ammirato per come sapeva dire e come sapeva ascoltare. Ma quante altrettante volte l’ho spinto a lanciarsi di più, mettendo così in atto tutti i talenti suoi così evidenti ma anche spesso così nascosti nella buca di un cuore timido. 

        Non posso mai dimenticare i suoi ampi sorrisi tra quella folta barba, che conquistava i cuori dei ragazzi. Come sempre ho apprezzato la limpidezza delle sue omelie. 

        Dio c’è l’ha donato come un dono grande e fragile insieme. Certo San Gaspare in cielo lo abbraccerà come quel don Gramego, di iniziale cammino alle Stimate, che tanto assomigliava a padre Carlo. 

Ci resterà nel cuore il fascino e insieme la grande riservatezza nella sua malattia e il bene, vasto e generoso da lui compiuto, sarà un ulteriore talento che diventerà frutto di luce e di gioia, nelle misericordiose braccia del Padre del cielo. Amen

 

Tuo p. Giancarlo, compagno di viaggio fin da liceo.

 

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