VERSO BRINDISI - 11 NOVEMBRE 1932

Il suono argentino della sveglia ci destò alle sei. Ci sembrò un po' strano trovarci nelle nostre cuccette. Pregammo. Dove siamo? salimmo il ponte: il mare era ancora mosso, la nave filava, ma beccheggiava un pochettino, causando alquanto fastidio. Qualcuno si sentì male, divenne bianco, e... finì col vomitare.

Io servii la messa a D. Pojer. Mi sembrava tanto bella e poetica la preghiera sulla nave. Temevo un po' il mal di mare, ma non venne: sentii solo un po' di fastidio, che subito mi passò. Durante la Messa, si sentiva qualche suora, (ce n'erano più di 30, che andavano in missione come noi), che sospirava, che si muoveva, che, che... usciva a prendere aria, e a... Che volete? Effetti del mare.

Giungemmo a Brindisi di sera, alle otto circa. Non si poteva vedere quasi nulla. Scendemmo a terra avvolti nei nostri ampi mantelli, con un berrettino da uomo in testa. La gente ci guardava e ci osservava stupita: «Sono stranieri: tedeschi?.. ma...!!».

Fatti quattro passi, e comperate un paio di... lanterne (I nostri padri chiamavano “lanterne” o “candele” le bottiglie di vino), per il viaggio, perché a bordo si beve sempre acqua, ritornammo alla nave. Al ponte d’imbarco c’erano i militi. «I passaporti, signori, facciano vedere i passaporti, signori». Ci squadrarono bene. E chi sono costoro?... Ah ah, sono preti, disse uno, dopo aver guardato le fotografie, sono preti. Capperi, con certi berretti in testa, si dà pensiero anche ai nostri bravi ed intelligenti militi.

La nave partì; eravamo in ritardo. Prese il largo, e col mare sempre agitato da un vento freddo e forte, scivolò veloce tra le onde furenti; mentre noi sul ponte, con un sentimento vivamente patriottico, assistemmo alla scomparsa di Brindisi e con esso dell'Italia nostra. Il vento fischiava forte, le onde muggivano, lanciando i loro lugubri gemiti all'immensità del mare; noi là, sul ponte. Avevamo stabilito di non ritirarci, finché luce italiana splendesse nel lontano orizzonte. La patria scompariva: la lasciavamo avvolta nelle tenebre, in lotta con gli elementi del cielo e del mare. Avremmo voluto lasciarla nei bagliori del suo sole d’oro, od almeno nella diffusa, pallida luce della luna, in un cielo trapuntato di stelle, tra il profumo delle sue sponde fiorite. E l'ultima luce lontana, lontana di Brindisi sparì. Addio, o Italia, addio forse per sempre.