Eugenio Prati (1889-1979)

Nativo di Cerro Veronese, iniziò la sua formazione artistica al Patronato operaio delle Stimate (1905) e la completò all’Accademia Cignaroli di Verona (1914). La sua arte espressionista di preciso contenuto religioso si nutre degli elementi primordiali dell’uomo, come la fatica e la sofferenza.

Nelle sue opere unisce con abilità la scultura all’architettura con effetti fortemente simbolici, spesso a carattere mistico. La sua abilità spicca nella produzione monumentale e funeraria.

Morì a San Paolo del Brasile nel 1979. Vi si era stabilito dal 1926.

Il progetto in gesso del monumento per don Gaspare Bertoni (1923), collocato nella portineria delle Stimate, andò distrutto nel bombardamento di Verona del 6 aprile 1945.

 

 

Primo monumento - Un forte misticismo religioso pervade quest’opera di complessa struttura compositiva.

La persona del Bertoni si china verso due figure appena emergenti dalle radici e dal limo della terra.

La posizione del corpo, il gesto proteso delle mani e l’atteggiarsi delle due figure appena sbozzate, esprimono la divina potenza creativa dell’educazione.

Questa la spiegazione: il venerando sacerdote con l’esempio e con la parola trasse dall’oscura forza delle radici la debole pianta umana a maturare fiore e frutto nel sole della virtù.

È un’artistica rappresentazione di don Gaspare e del suo Istituto.

L’opera storica del Bertoni e degli Stimmatini è presentata in stretta relazione con l’Azione divina che continuamente crea, che trae dalla materia grezza forme di vita sempre più elevate.

È anche un pensiero nuovo che eleva ed obbliga alla meditazione

chi s’è impegnato a proseguire nel tempo lo spirito del grande Educatore della gioventù.

Negli altorilievi attorno al gruppo centrale si sviluppa la teoria delle arti e dei mestieri: le arti meccaniche, la matematica, le lingue, la religione, la geografia, la storia, le arti belle.

Questo lavoro composito è il primo monumento sul Bertoni e la sua opera.