1980: NOSTRA SIGNORA DEL CARMINE

Parrocchia nel Goiás, vicino a Goiânia. Pur piacendomi Ituiutaba, accettai il trasferimento. Ero venuto in Brasile per servire, e così ci andai.

Padre Márcio e io formavamo una coppia di tutto rispetto. Dialogo e generosità. Il nostro campo di azione pastorale era principalmente nelle campagne.

Organizzammo una visita di tre giorni in ogni comunità. Persone povere e ospitali. Dormivamo in case di legno in compagnia di topolini.

E i servizi igienici? Io, per mantenere la mia spontaneità, dicevo che andavo a fare un giretto per ammirare la natura e gli uccellini.

La visita che più mi emozionò fu quella alla comunità di S. Antonio. Avevo trascorso tutto il giorno salendo e scendendo le collinette, chiacchierando con le famiglie, incoraggiando e benedicendo. Si avvicinarono le ore 21.00 per la Messa finale della missione. Che delusione! C'erano solo otto persone ad aspettarmi. Nemmeno loro sapevano perché! «Entriamo così lo stesso», dissero. Che oscurità triste!

D’improvviso si accesero le luci: il popolo era tutto là e si mise a cantare:  

     “Il popolo di Dio nel deserto andava,

     ma davanti ad esso Qualcuno camminava.

     Il popolo di Dio era ricco di niente,

     solo aveva la speranza e polvere di strada…”.  

Se la delusione nel non trovar nessuno era stata grande, molto più grande fu la gioia, dopo. Giunsero a paragonarmi a papa Giovanni XXIII, che cominciò la serie dei Papi pellegrini. Esagerazioni del popolo! Piansi dall’emozione!

Ma ecco, durante la s. Messa, la tentazione creata dal delizioso profumo di maiale ai ferri. Il popolo aveva preparato anche questo!

Il popolo di Dio acclamò Gesù come quello che porta la giustizia vera.

La Pasqua è la vittoria della vita sopra qualsiasi tipo di morte.

 

“Una grande moltitudine stese i suoi mantelli... La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro gridava: Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Mt 21, 6)

 Ti ringrazio, Signore!