Alcune date e alcuni fatti circa la situazione di PECHINO

nel Settembre 1951

* * * * *

Mercoledì 17 gennaio 1951. Primo contatto ufficiale fra ecclesiastici e comunisti: dalle ore 15 alle ore 20. L'iniziativa fu presa dai preti cinesi (40 circa), senza prima consultare il Nunzio Mons. Riberi il quale quando lo seppe, disapprovò. (Cfr. Missioni Cattoliche 4/2/l952.)

Dopo alcuni saggi dialettici con i capi minori, circa le ore 17 intervenne il Ministro degli Esteri Chow-En-Lai, che con più di due ore di eloquenza fiume sommerse chiunque, e qualunque velleità di contradditorio. Quando ebbe terminato lui, fu tolta la seduta.

Il convegno avvenne nell'Hotel de PE-KING.

Fra gennaio e febbraio i medesimi preti e vescovi cinesi presentano molti abbozzi di dichiarazione ufficiale e presa di posizione cattolica di fronte al regime comunista. I comunisti, sistematicamente, li respingono tutti trovandoli sempre insufficienti e cercano di strappare sempre maggiori concessioni. Dopo più di un mese di tentativi, le trattative si arenano senza nessuna conclusione.

Il mordente comunista non stacca. Domanda ai cattolici, come anche a tutte le altre religioni: buddisti, maomettani, protestanti e a tutte le categorie della popolazione: mercanti, operai, ecc., una pubblica dimostrazione a favore della guerra in Corea e contro l’imperialismo americano e giapponese. Fra marzo ed aprile, cristiani e preti cinesi (escluso ogni e qualsiasi straniero) tengono molti convegni per combinare la dimostrazione richiesta (40 giorni di preparativi) .

Domenica 22 aprile: ore 10. Adunata. in uno dei cortili antistanti il Palazzo Imperiale (Città Proibita) di circa 20.000 cristiani.

Ore 12 - 14: discorsi di capi comunisti e di preti cattolici progrediti, a favore della grande causa.

Ore 14 - 17: grande sfilata. La massa dei cristiani viene divisa in due parti: metà sfila verso ovest e poi verso nord (PEI - TANG = Cattedrale); l’altra metà sfila verso est e poi verso nord (TUNG - TANG = S. Giuseppe) percorrendo le arterie principali della città. 

Maggio 1951

Martedì 1° Maggio. Anche i cattolici (scuole, istituti) sono obbligati a prendere parte alla mostruosa sfilata della festa del lavoro: 600.000 persone.

Sabato 12 Maggio: Vigilia di Pentecoste. Il Vicario Generale Ly Paolo manda a tutte le parrocchie un vistoso avviso da affiggersi in pubblico, in cui sono ordinati il ritiro e la consegna alla Curia Cardinalizia di vari opuscoli apologetici cattolici, pubblicati nei mesi precedenti. La polizia e le varie commissioni di riformatori curano con zelo fanatico, e per lo spazio di 20 giorni, l’affissione e l’esecuzione pratica di tale decreto. Molte biblioteche ecclesiastiche si disfanno in gran fretta di tutto il materiale (riviste, opuscoli, ecc.) del Catholic Central Bureau di SHANG-HAI, dell'ex Commissio Synodaiis, ecc.

Giovedì 24 Maggio: Corpus Domini. La commissione principale dei riformatori, presieduta dal Vicario Gen. Ly e dal parroco del NAN-TANG (Chiesa del sud) Liu Fu Tung, invia a tutte le parrocchie il noto proclama contro l’Internunzio Apostolico. Gran parte dei parroci lo respingono, ma vi è anche chi lo commenta pubblicamente dal pulpito nella domenica seguente (27/5).

Per esempio: il parroco di SHA-LÀ, che negli anni passati dovette subire le torture comuniste.

Sabato 26 e lunedì 28 maggio. I Padri Francescani Olandesi del WEI-JANG-HU-TUNG (Missione di KIANG-CHOW-SHAN-SI) vengono rinchiusi in poche stanze per più di un mese, dalla commissione riformatrice locale, costituita da laici cattolici. Nessuno, per nessun motivo, può visitare i prigionieri. Questo è il primo esempio pratico di quello che vuole essere la riforma.