La perla nascosta del clero veronese

10) In principio dunque il vero carisma particolare del Bertoni rimase racchiuso nel suo cuore. Ma immediatamente fu attuata la vita comunitaria, sotto la protezione dei SS. Sposi Maria e Giuseppe, in una vita monastica consacrata da voti privati. Un contemporaneo che definì i primi Padri come "la perla nascosta del clero veronese", li vide questi "preti santi"

"raccolti insieme, a fine di procacciar la perfezione propria con un vivere ed operare comune a modo di persone di chiostro, e attendere secondo le opportunità e le facoltà loro alla salute degli altri". "Carattere principale della vita e delle azioni loro" è "la ritiratezza e il nascondimento". "Vivono assai poveri e mortificati". "Doni non ne accettano da chi che sia, di quale che sia specie". Il Padre Bertoni "sa con tale soavità di maniere e con tale una fermezza condurre la comunità sua, che un solo spirito li anima tutti, solo una vita in tutti, per così dire, si diffonde". "Se ti fai a conversare con loro, trovi che ciascuno nel pensiero, nei sentimenti del cuore, nell’esterior portamento fa ritratto fedele dell’altro" (Summ. Add., p. 66s). Il P. Bragato in questa vita comunitaria, nel vincolo della medesima carità, scorgeva il segreto "che ogni occupazione e fatica condiva di spirituale dolcezza" (Summ. Add., p. 283).