5. - Ministeri Sacri

L'opera di ministero sacro che subito praticarono abbondantemente, pur essendo senza chiesa e senza casa, fu quella delle confessioni.

Col movimento creato a San Fermo nel maggio s'era formata una gran corrente, che li aveva seguiti alle Stimate (le Stimate distano poco da San Fermo), ed era di soli uomini, perché furono sempre escluse le confessioni delle donne dalla loro chiesa. Don Gramego, maestro e confessore perpetuo (non poté mai predicare) non confessò mai una donna in tutta la sua vita.

Altre opere furono i molti incarichi di fiducia che riceveva Don Gaspare, e che egli adempiva da sé o per mezzo dei suoi. Le prestazioni nelle parrocchie non poterono essere molte, perché la scuola lo impediva nei giorni feriali. In quelli festivi invece, essi continuavano l'assistenza agli Oratori già prima da essi fondati.

La rivoluzione era passata e la vita cristiana rifioriva, sia pure con le coartazioni imposte dalla reazione, che erano non meno dure di quelle della rivoluzione.

Anche le Stimate ebbero presto il loro Oratorio, prima semplicemente scolastico (1820); poi parrocchiale (1824) per volere del Parroco della SS. Trinità; infine interparrocchiale e cittadino, e centro morale di tutti gli Oratori veronesi, poiché finché visse Don Gaspare il polo magnetico degli Oratori fu sempre lui, e l'attrazione si spostava secondo i suoi spostamenti.